La basilica di Sant’Abbondio è fuori dalle mura cittadine, in una posizione leggermente sopraelevata a pochi passi dal cimitero. Anche se non ci si può arrivare per caso sono comunque sbigottito dall’affresco dell’abside.

E’ la storia della Redenzione, dall’Annunciata fino al Golgotha seguendo fedelmente l’iconografia tradizionale. Eppure è la prima volta che vedo a colori i re Magi stretti nel loro letto come tre bastoncini di pesce surgelato. Un’immagine nuova eppure ritrovata spesso sulle facciate di tante cattedrali… un memento di quanto fosse diverso il mondo medioevale rispetto a quanto è arrivato fino a noi.

E riconosco pure un inizio di prospettiva illusionistica in un personaggio che si sporge da una balaustra marmorea.
In città la chiesa di San Fedele, sulla piazza omonima, ha anch’essa una facciata in pietra chiara, liscia e squadrata. Solo che il portale non è inquadrato da una ghirlanda geometrica ma reca in cima un mosaico di stile moderno. Già da questo posso immaginare il coacervo stilistico che mi aspetta: di fronte a una parte superiore di gusto sei-settecentesco ho – ad altezza degli occhi – una serie di archi neri a tutto sesto che mi immergono nella fede ruvida ma solida del romanico. E se entrando in chiesa trovo una Madonna in trono di gusto rinascimentale, datata e firmata

nel transetto sinistro ci sono degli affreschi che mi reimmergono nelle atmosfere romaniche.
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SottotettiGiuseppe il 28/2/2021 alle 18:12 | |